a cura di Ralph Muncaster
Il ritmo cadenzato del treno sui binari era rassicurante: costante, rilassante e silenzioso. Con mia moglie accanto a me, comodamente seduti, attraversavamo paesaggi pittoreschi che sembravano scorrere come scene di un libro illustrato. Entrati in un lungo tunnel buio, il mondo esterno scomparve, avvolgendoci nel mistero.
Poi, all’improvviso, emerse una luce brillante: un bagliore tra le nuvole rivelò la bellezza cristallina delle Dolomiti, maestose e ricoperte di neve. Sembrava di essere entrati in un sogno, con le montagne che si ergevano imponenti e luminose sotto il sole invernale. Questo era l’inizio della nostra prima avventura ai mercatini di Natale, e la magia era già nell’aria.
Il nostro paesino sul mare, San Vincenzo, vivace in estate con i turisti attratti dalle sue spiagge dorate, in inverno si trasforma in un rifugio tranquillo per circa 7.000 residenti. È il tipo di luogo dove puoi passeggiare lungo la costa quasi deserta, ascoltando le onde che lambiscono dolcemente la riva, o sorseggiare cappuccini in un bar locale, scambiando due chiacchiere con i vicini che ti chiamano per nome. San Vincenzo ha un doppio fascino: la vicinanza ai vigneti e agli uliveti assolati della Toscana offre momenti di relax, mentre i comodi collegamenti ferroviari lo rendono una porta verso le destinazioni più affascinanti d’Europa. E quando cala la sera, niente supera la vista dalla nostra terrazza, con il Mediterraneo che scintilla sotto il sole al tramonto.
I mercatini di Natale sono esperienze magiche che ti trasportano in un altro mondo. Nati in Germania nel XIV secolo, sono diventati tradizioni globali, ciascuno riflesso della cultura e del fascino della propria città.
ANNO 1 – La nostra prima tappa è stata Bressanone, incastonata nel cuore delle Dolomiti. La città brillava come un gioiello nascosto, con le sue cime innevate che incorniciavano uno scenario di luci scintillanti e allegria festosa. Il rinomato spettacolo musicale di luci natalizie trasformava le facciate storiche in opere d’arte luminose, i cui colori danzavano nell’aria notturna come vetrate vive. Le bancarelle del mercatino traboccavano di ornamenti intagliati a mano, prodotti artigianali e profumi confortanti di castagne arrostite, vin brulé e strudel appena sfornato. Tra questi tesori, ho trovato la mia prima boule de neige: una piccola opera d’arte che raffigurava sciatori su un sentiero innevato, un ricordo delle mie amate giornate sugli sci in Colorado. Questo ha segnato l’inizio di una nuova tradizione: collezionare boule de neige come simbolo della gioia e della meraviglia condivise in ogni mercatino.
Bolzano ci ha accolti con un’energia vivace che faceva sembrare Piazza Walther il cuore di un carnevale invernale. Il mercatino era una scena vibrante, piena di visitatori che sorseggiavano vin brulé e curiosavano tra le infinite casette incorniciate dalle Dolomiti da cartolina. Uno dei momenti clou del viaggio è stata la visita al Museo Archeologico dell’Alto Adige, dove ci siamo trovati faccia a faccia con “Ötzi l’uomo venuto dal ghiaccio” (una mummia naturale di 5.300 anni conservata nel ghiaccio). L’unione di storia, atmosfera natalizia e fascino montano ha reso Bolzano un tesoro di cui non smettevamo di parlare.
A Merano, l’elegante passeggiata lungo il fiume è diventata il nostro luogo preferito. Fiancheggiata da chalet luminosi e incorniciata da imponenti sempreverdi, offriva il perfetto scenario per una passeggiata romantica. Ci siamo riscaldati in un’accogliente baita di legno rustico, con un vin brulé in mano, accompagnato da uno strudel di mele con grappa che ci ha lasciati con la voglia di fare il bis. Merano, con il suo mix di fascino alpino e mediterraneo, ci è sembrato un magico crocevia, dove ogni momento brillava di possibilità.
ANNO 2 – Il secondo anno ci ha portati a Trento, Aosta e Firenze, ognuna con qualcosa di nuovo da custodire nel cuore.
Trento, abbracciata dalle Dolomiti, ci ha incantati con il suo fascino medievale. Abbiamo passeggiato tra le strade acciottolate, fiancheggiate da bancarelle colme di tesori alpini, fermandoci spesso per assaggiare i ricchi vini del Piemonte e le prelibatezze al tartufo, che hanno reso il viaggio una festa per i sensi. Ovviamente, ho aggiunto un’altra boule de neige alla mia collezione, un perfetto ricordo del calore accogliente della città.
Aosta, circondata da maestose cime, sembrava uscita da una fiaba. Abbiamo trascorso una giornata esplorando tre dei suoi incantevoli castelli, ciascuno riecheggiante storie di cavalieri e regnanti. Una visita a una distilleria locale di grappa ci ha offerto un assaggio infuocato dello spirito della regione, mentre una seggiovia ci ha portati a una baita alpina accogliente. Lì abbiamo brindato con sciatori amichevoli, condividendo storie mentre la valle innevata sottostante scintillava come un forziere pieno di gioielli.
Infine, Firenze ha portato il calore e l’eleganza della Toscana nella nostra avventura natalizia. Il mercatino di Natale in Piazza Santa Croce, incorniciato dall’architettura rinascimentale illuminata dalle luci festive, ci ha fatto sentire come se fossimo entrati nella storia.
ANNO 3 – Milano, Lago di Como e Verona.
Milano ci ha abbagliati con il suo sofisticato fascino natalizio. Il Lago di Como ha elevato la magia a un altro livello, mentre Verona ci ha trasportati in un romantico paese delle meraviglie.
San Vincenzo in inverno non è mai noiosa. La tranquillità del paese, dopo i nostri viaggi, è sempre benvenuta: un rifugio pacifico dove i tramonti sul Mediterraneo e il calore dei volti familiari ci ricordano perché lo amiamo. Ecco l’articolo dove raccontiamo il nostro arrivo a San Vincenzo (Ralph’s corner – arrivo a San Vincenzo)
Ogni anno troviamo nuove avventure, ma tornare a San Vincenzo è sempre come tornare a casa, una casa piena del calore delle tradizioni, dell’entusiasmo per nuovi viaggi e della promessa di altri ricordi da creare.
Nota per pianificare i viaggi: Per chi non ama pianificare in autonomia, c’è un servizio professionale a San Vincenzo:
Tuscany4me – Web: https://www.tuscany4me.net/en/
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